Il blog di Amma Italia

Donazione di libri alla Casa Circondariale di Padova

venerdì 24 luglio 2009

Donazione di libri alla casa circondariale di Padova da parte dell’associazione Amma Italia
Padova, 3 luglio 2009
Grazie a un casuale contatto con volontari di una associazione locale che gestisce la biblioteca del Carcere di Padova, abbiamo saputo che i detenuti sono molto interessati alla lettura di libri di argomento spirituale.Abbiamo così pensato di donare dei libri su Amma, editi dal MAM nel corso degli anni.Ottenuta l’autorizzazione dalle autorità competenti, una decina di libri, 4 opuscoli di altrettanti discorsi di Amma e un DVD (‘Abbracciando il Mondo’) hanno varcato la porta del carcere. Ci auguriamo di cuore che i detenuti possano trovare in essi la stessa ricchezza spirituale che ha già dato conforto e spinta per iniziare una nuova vita a molti carcerati americani. Negli USA infatti c’è un grande movimento di solidarietà e aiuto ai carcerati promosso da volontari di Amma.


Consegna delle lavatrici a L'Aquila

venerdì 17 luglio 2009

Le lavatrici sono arrivate a L'Aquila e sono state distribuite in 5 campi!

Quando si fa servizio a nome di Amma ci si trova spesso a doversi confrontare con cambiamenti dell'ultimo minuto, con la flessibilità che serve per trovare la soluzione alla sfida che si presenta, ed è proprio con questa premessa che è iniziato il secondo viaggio verso L'Aquila.

Alla partenza, il furgone sembrava troppo piccolo per contenere le 20 lavatrici. Giovanni, Luca e Giuseppe hanno sudato sette camicie per riuscire a incastrare le macchine e poter finalmente chiudere il portellone del veicolo.



Al nostro arrivo, il responsabile del campo “Verde Acqua” e i vari volontari ci hanno accolto con molto calore: “Siete quelli delle lavatrici, vero? Benvenuti”. Tutti sapevano che “quelli delle lavatrici” avrebbero trascorso una notte in tenda con loro.
Così è stato e l'indomani mattina abbiamo istallato insieme le prime 3 macchine.



Siamo andati poi nei campi di “Sassa Pagliare” gestito da una associazione locale, di “Gignano”, gestito dal parroco del quartiere (Don Juan), di “Collemaggio”, coordinato dalla Croce Rossa e nel più grande, quello di “Piazza D'Armi”, gestito dalla Protezione Civile dell'Emilia Romagna. Abbiamo trovato realtà molto diverse l'una dall'altra, passando da quella quasi famigliare di “Verde Acqua” a quella super organizzata di “Piazza D'Armi”. Qui, per entrare, abbiamo dovuto lasciare un documento e ricevere un lasciapassare.
In questo campo vivono circa 1000 persone di varie nazionalità, e l'integrazione non è stata semplice. La difficoltà ad adattarsi a una situazione nuova e molto disagevole, ha portato alcune persone ad agire in modo inconsulto, e a compiere anche atti vandalici.


Il numero esiguo di lavatrici disponibile ha creato a volte delle tensioni e il dono di 13 nuove macchine è stato accolto con molta gratitudine.
In questo campo, abbiamo visto un container allestito con lavatrici e asciugatrici e noi abbiamo iniziato a sognare di partecipare alla futura realizzazione di altri container già pronti per essere trasportati in caso di necessità e facilmente installabili, attrezzandoli con le lavatrici recuperate una volta che le tendopoli saranno smantellate. Nella nostra mente c’erano già molti container col logo di Amma che abbraccia con il cuore rosso pulsante di amore, pronta a portare un vento di sollievo ovunque arriva!

Non è semplice descrivere l’esperienza che abbiamo condiviso, a causa delle situazioni molto diverse tra loro che avevamo di fronte e soprattutto del drammatico contrasto tra il vuoto di una città sventrata che appare del tutto abbandonata, i tetti delle case ammassati a terra come detriti senza vita e il calore umano provato intorno a un tavolo nei due campi in cui abbiamo mangiato e dormito. E ancora, tra lo sguardo incerto della vecchietta che evita di entrare nel container delle docce, imbarazzata da una promiscuità cui non è abituata, e il suo sorriso raggiante nel ringraziarci per l’aiuto portato, oppure tra le difficoltà burocratiche incontrate nello stilare i contratti di comodato d’uso delle lavatrici e la grande disponibilità di ogni responsabile di campo ad assumersi l’impegno di restituirci le lavatrici nel momento dello smantellamento delle strutture provvisorie e soprattutto ad accontentarsi di un numero inferiore di lavatrici affinché anche gli altri ne possano ricevere almeno una....
Un grande puzzle di indimenticabile umanità.





Primo viaggio a L'Aquila

venerdì 3 luglio 2009

Stiamo procedendo con molta gratitudine nel cuore perché Amma ha benedetto questo progetto.
Dagli Stati Uniti, infatti, Amma ha telefonato a Br Shubamrita, proprio immediatamente dopo che questi aveva ricevuto un e-mail da Alin che gli presentava il nostro progetto. Amma è stata subito informata e lo ha approvato
Ci ha chiesto di valutare il costo complessivo dell’iniziativa, di andare sul posto
per verificare le condizioni dei campi e di assicurarci che le lavatrici non andassero abbandonate dopo pochi mesi di utilizzo!

Non ci è sembrato vero di ricevere l’approvazione di Amma perché ci eravamo già attivati per ottenere il miglior preventivo possibile interpellando le numerose ditte di elettrodomestici presenti nelle Marche e in Umbria e allargando la ricerca in tutta Italia tramite la mailing list dei volontari.

Inoltre, domenica 28 giugno ci siamo recati a L’Aquila. Eravamo in 5, coadiuvati da Nila e il suo buon fiuto.



Arrivati sul posto non abbiamo trovato i collaboratori del responsabile del COMI, come speravamo per poter ricevere tutte le informazioni necessarie: quali campi avessero necessità delle lavatrici, e in che numero, l’assicurazione che non sarebbero state abbandonate dopo lo smontaggio delle tendopoli, ecc...

Tuttavia abbiamo potuto parlare con il vice questore del COM1 che ci ha spiegato accuratamente come si è mossa la macchina della Protezione Civile subito dopo il sisma e ci ha presentato l’ampiezza dell'opera realizzata: 120 campi sparsi su un territorio vasto e non sempre facilmente accessibile. Ci ha spiegato che i bisogni sono cambiati e che, passata l'emergenza, ora servono apparecchiature che possano agevolare la vita nelle tende, dove può fare molto freddo o molto caldo nel giro di poche ore.
Inoltre, ci ha consigliato di telefonare al Vice Sindaco del Comune di L’Aquila il quale è stato molto cortese e ci ha messo in contatto con l’incaricato del Comune per le relazioni con i campi e i responsabili della Protezione Civile, una sorta di uomo chiave.
Siamo partiti dalla sede del COM1 con una serie di quesiti risolti, ma non tutti.

La mano invisibile di Amma ha pensato al resto. Casualmente, siamo arrivati nel campo di Coppito,


un campo molto ben organizzato, dove ci siamo presentati al responsabile. Dopo avergli spiegato le ragioni che ci avevano portato a L'Aquila, egli ci ha dato tutte le indicazioni necessarie per procedere.
Inoltre, abbiamo potuto verificare direttamente come funziona un campo dove abbiamo trovato anche dei pannelli solari, un angolo dedicato alla lavanderia e un refettorio ben fornito. Tutto questo aiuta sicuramente le persone ad avere qualche comodità, anche se non paragonabile alla vita nella propria casa
Siamo entrati in una tenda priva di secondo telo di protezione contro i raggi del sole e dove la temperatura era molto alta, malgrado il condizionatore d'aria. Il responsabile chi ha spiegato che nelle tende che avevano un secondo telo la temperatura era inferiore anche di 4 o 5 gradi.


Siamo ripartiti con la voglia nel cuore di portare il nostro sostegno appena possibile e attraversando una città semi deserta.


 

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