IL CORSO DI MEDITAZIONE YOUTH IAM A SCUOLA

martedì 20 marzo 2012

Il giorno 13 febbraio 2012 si è tenuto presso l’Istituto IPSAR ROSSINI il corso di YOUTH IAM.

Il corso, proposto come attività extracurricolare all’interno del POF dell’Istituto, è stato offerto agli studenti, come opzione facoltativa.


La prof.ssa che ha lanciato l’iniziativa era presente il giorno del corso e racconta:
“Erano le ore 15 e i ragazzi erano pronti con largo anticipo nella sala adibita per il corso di meditazione con i loro tappetini, cuscini e copertine.

I loro visi erano incuriositi, ma anche molto perplessi. Nella sala il silenzio era pieno di interrogativi, ma nessuno dei ragazzi aveva il coraggio di romperlo.
Dopo un breve momento di introduzione, i ragazzi hanno eseguito la prima parte della tecnica, che prevede alcuni esercizi fisici di rilassamento. Gli studenti hanno svolto questa parte con grande attenzione, concentrandosi sull’ascolto del proprio corpo.

Conclusi gli esercizi è arrivato il momento del completo rilassamento, attraverso la posizione di shavasana: distesi a terra, i ragazzi erano completamente rilassati, e nessuno dava segno di volersi rialzare.

Dopo gli esercizi e il rilassamento l’istruttrice della tecnica di meditazione e io avevamo pensato ad un un momento di pausa. Non avevamo però considerato cosa avessero provato i ragazzi e cosa avrebbero voluto fare: con nostra grande sorpresa, gli studenti ci hanno comunicato di non volersi fermare per la pausa. Volevano continuare ed era come se non volessero rompere quell’incantesimo che stava avvenendo dentro di loro.

La curiosità dei ragazzi si è trasformata in rilassamento e anche i loro sguardi, lucidi e brillanti, ci comunicavano il loro piacere e un senso di tranquillità e benessere.

Alla fine, dopo che la tecnica è stata provata e sperimentata nella sua interezza, ovunque attorno a noi si percepiva un senso di profonda calma e pace .
Questa esperienza di condivisione mi ha fatto molto riflettere circa il riferimento che possiamo dare ai ragazzi e quanto un appuntamento più continuativo potrebbe far loro da supporto e aiutarli lungo il loro cammino personale. Pertanto mi sono ripromessa di strutturare meglio il progetto all’interno della mia scuola per l’anno prossimo”.

Ecco come hanno commentato il corso alcuni ragazzi:
Nica ha detto: ”La meditazione è un lavoro della mente per riscaldare il cuore. Non sono mai tornata a casa così calma dopo la scuola”.

Francesca invece ha voluto esprimere con questa frase un’esperienza che ha definito fantastica: “In un’anima assolutamente priva di pensieri ed emozioni nemmeno la tigre trova posto per i suoi feroci artigli”. Dopo un esercizio di visualizzazione Francesca ha detto: “Non vorrei più uscire da questo stato e da questa meditazione, è così bello”.

Igor, invece, non si stancava di fare domande all’istruttrice, esprimendo tutta la sua curiosità e i suoi profondi interrogativi di fronte al grande tema dell’esistenza e della ricerca interiore.

Ramona, il giorno dopo, nei corridoi della scuola ha chiesto alla prof.ssa: “Quando lo facciamo di nuovo?”.

L’istruttrice della tecnica è stata molto colpita dalla disponibilità delle insegnanti, che hanno aiutato e accompagnato la realizzazione di questo corso, e dall’apertura dei ragazzi nei confronti della meditazione, un campo così nuovo per loro.
Al termine del corso l’istruttrice ha detto:
“Questo corso mi ha mostrato quanta necessità ci sia anche tra i più giovani di trovare un momento di pace e rilassamento. Sono rimasta veramente colpita dal fatto che i ragazzi non volessero terminare la tecnica. Era evidente che stavano provando dentro di loro una calma e un riposo che forse non avevano mai sperimentato prima.
Personalmente mi sono resa conto di quanto anche i giovani conducano vite frenetiche e piene di attività. Non che questo sia sbagliato, ma anche loro devono poter fermare tutto ogni tanto, e ascoltare il silenzio e la pace. La cosa più bella erano i loro volti, stupiti e sorpresi di poter trovare quel luogo di serenità dentro di loro.

È stato molto bello vedere come l’Istituto Rossini abbia ospitato e organizzato questo corso. La scuola, offrendo agli studenti tale possibilità, si è fatta promotrice e luogo di un sapere un po’ insolito e inusuale rispetto a quello promosso nelle materie curricolari, e tuttavia altrettanto importante per la crescita dei ragazzi”.

Marina Ghezzi

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