Alluvione nelle Marche: intervento del gruppo satsang Marche
mercoledì 13 aprile 2011
Nel mese di marzo nella regione Marche a causa del maltempo si è verificata una devastante inondazione che ha causato vittime, crolli e ingenti danni alle abitazioni, alle colture e alla viabilità.
Ispirati dall'esempio di Amma, nel nostro piccolo, ci siamo attivati per verificare se intorno a noi ci fossero realtà che avevano bisogno di aiuto e in che modo potevamo operare.
Dopo qualche giorno dall’alluvione, quando l'acqua si era ritirata si sono evidenziati gli ingenti danni causati dalla sua forza.
Le conseguenze dell'inondazione erano ben evidenti.
Il gruppo di Amma locale è entrato in contatto con una realtà che aveva subito notevoli danni ed era in serie difficoltà: la cooperativa sociale 'Terra e Vita', un'azienda agraria di 10 ettari coltivati con metodo biologico da ragazzi diversamente abili.
L'esondazione del fiume Potenza non lontano dal sito, ha coperto con fango e detriti tutte le coltivazioni e le serre distruggendo tutto quello che ha trovato al suo passaggio. L’acqua e il fango sono penetrati anche all'interno della struttura abitativa, dove i ragazzi hanno il punto vendita dei prodotti coltivati ed hanno appena avviato un'attività di agriturismo.
La situazione si è presentata subito molto grave: il piano terra della struttura, i mobili, gli elettrodomestici, le attrezzature e i macchinari agricoli, sono stati tutti sommersi dal fango.
La forza della natura nel suo aspetto più nefasto si è manifestata. Anche gli animali da fattoria sono stati tutti trascinati via dalla corrente e dall'acqua alta, che ha raggiunto oltre un metro e mezzo.
L'unica ad essersi salvata è stata una capretta appena nata, portata in salvo dalla 'mamma' della cooperativa la signora Marietta, che sfidando la forte corrente ha preso tra le braccia la capretta e aiutata dal marito Spartaco, con fatica, è tornata all’abitazione.
Oggi la capretta è la mascotte del luogo e le è stato dato il nome di 'Tempesta'.
Il gesto di questa donna ci ha commosso e il pensiero è subito tornato ad Amma, che con amore e compassione accoglie tutti tra le sue braccia e si prende cura anche del più piccolo essere.
Il nostro intervento di due giorni consecutivi è consistito nell’aiutare a rimuovere i detriti induriti dal fango che avevano intrappolato gli alberi da frutta, ripristinare un fosso, ostruito da rami, arbusti e fango.
Trascorrere le due giornate in questo luogo è stato per noi di grande aiuto e beneficio.
Siamo stati ospitati con molto calore da Marietta e Spartaco, due persone semplici, dinamiche, che svolgono il loro servizio con passione ed entusiasmo.
Trenta anni fa, rispondendo a un desiderio della loro figlia disabile, hanno creato dal nulla questa comunità.
La signora Marietta ci ha raccontato: "Avevamo previsto la possibile esondazione del fiume e quella notte fino alle 2 avevamo messo in atto le normali misure cautelative e sigillato le porte con il gesso fino a un metro di altezza. Sapevamo come comportarci perchè nel corso degli anni varie volte il fiume Potenza aveva rotto gli argini, ma una cosa del genere era imprevedibile, l'acqua si è alzata fino a oltre un metro e mezzo ed è quindi penetrata all'interno della casa rendendo inutilizzabili tutti gli elettrodomestici e la cucina.
Abbiamo perso tutto: gli animali... capre, oche e maiali... sono tutti morti a esclusione di una capretta appena nata; i macchinari agricoli sono stati sommersi dal fango che è penetrato negli ingranaggi e nei motori, rendendoli poco affidabili; le serre e le coltivazioni sono state ugualmente distrutte.
Il giorno successivo è stato il più difficile da affrontare, non è facile confrontarsi con la distruzione totale e improvvisa di un lavoro svolto nel corso di 30 anni.
Ma è stato solo il primo momento, subito ci siamo ripresi e attivati per valutare i danni e verificare le possibili azioni di ricostruzione.
A questo punto è avvenuta la cosa più bella e commovente, sono iniziati ad arrivare aiuti di ogni genere, sono accorse persone anche da lontano, volontari che conoscevano la nostra realtà ci hanno aiutato fattivamente a ripulire il luogo, aziende della zona si sono offerte per donarci attrezzature e abbiamo anche ricevuto sostegni economici.
Ora abbiamo ancora tanto da fare ma sentirsi così benvoluti e sostenuti dalla comunità rende l'impegno meno pesante."
Come conclusione di queste giornate sorge spontanea una constatazione, siamo venuti per offrire aiuto e ce ne andiamo con un dono, non mi riferisco alle bottiglie di spumante che Spartaco ci ha letteralmente obbligato ad accettare, ma alla frase con cui le ha accompagnate: "Queste sono arrivate da una parte e se ne vanno da un'altra, qui le cose non si fermano".
E questa frase è il dono, è il senso di questi due giorni, Amma ci ha dato modo di constatare che nei luoghi in cui 'le cose non si fermano' la distruzione può diventare un mezzo concreto per sperimentare l'amore vero.
La fiducia e il disinteresse, con cui Spartaco e Marietta hanno costruito questa bellissima realtà di aiuto per i più deboli, stanno rendendo possibile la sua ricostruzione materiale attraverso un atto di amore di un'intera comunità.
Ispirati dall'esempio di Amma, nel nostro piccolo, ci siamo attivati per verificare se intorno a noi ci fossero realtà che avevano bisogno di aiuto e in che modo potevamo operare.
Dopo qualche giorno dall’alluvione, quando l'acqua si era ritirata si sono evidenziati gli ingenti danni causati dalla sua forza.
Le conseguenze dell'inondazione erano ben evidenti.
Il gruppo di Amma locale è entrato in contatto con una realtà che aveva subito notevoli danni ed era in serie difficoltà: la cooperativa sociale 'Terra e Vita', un'azienda agraria di 10 ettari coltivati con metodo biologico da ragazzi diversamente abili.
L'esondazione del fiume Potenza non lontano dal sito, ha coperto con fango e detriti tutte le coltivazioni e le serre distruggendo tutto quello che ha trovato al suo passaggio. L’acqua e il fango sono penetrati anche all'interno della struttura abitativa, dove i ragazzi hanno il punto vendita dei prodotti coltivati ed hanno appena avviato un'attività di agriturismo.
La situazione si è presentata subito molto grave: il piano terra della struttura, i mobili, gli elettrodomestici, le attrezzature e i macchinari agricoli, sono stati tutti sommersi dal fango.
La forza della natura nel suo aspetto più nefasto si è manifestata. Anche gli animali da fattoria sono stati tutti trascinati via dalla corrente e dall'acqua alta, che ha raggiunto oltre un metro e mezzo.
L'unica ad essersi salvata è stata una capretta appena nata, portata in salvo dalla 'mamma' della cooperativa la signora Marietta, che sfidando la forte corrente ha preso tra le braccia la capretta e aiutata dal marito Spartaco, con fatica, è tornata all’abitazione.
Oggi la capretta è la mascotte del luogo e le è stato dato il nome di 'Tempesta'.
Il gesto di questa donna ci ha commosso e il pensiero è subito tornato ad Amma, che con amore e compassione accoglie tutti tra le sue braccia e si prende cura anche del più piccolo essere.
Il nostro intervento di due giorni consecutivi è consistito nell’aiutare a rimuovere i detriti induriti dal fango che avevano intrappolato gli alberi da frutta, ripristinare un fosso, ostruito da rami, arbusti e fango.
Trascorrere le due giornate in questo luogo è stato per noi di grande aiuto e beneficio.
Siamo stati ospitati con molto calore da Marietta e Spartaco, due persone semplici, dinamiche, che svolgono il loro servizio con passione ed entusiasmo.
Trenta anni fa, rispondendo a un desiderio della loro figlia disabile, hanno creato dal nulla questa comunità.
La signora Marietta ci ha raccontato: "Avevamo previsto la possibile esondazione del fiume e quella notte fino alle 2 avevamo messo in atto le normali misure cautelative e sigillato le porte con il gesso fino a un metro di altezza. Sapevamo come comportarci perchè nel corso degli anni varie volte il fiume Potenza aveva rotto gli argini, ma una cosa del genere era imprevedibile, l'acqua si è alzata fino a oltre un metro e mezzo ed è quindi penetrata all'interno della casa rendendo inutilizzabili tutti gli elettrodomestici e la cucina.
Abbiamo perso tutto: gli animali... capre, oche e maiali... sono tutti morti a esclusione di una capretta appena nata; i macchinari agricoli sono stati sommersi dal fango che è penetrato negli ingranaggi e nei motori, rendendoli poco affidabili; le serre e le coltivazioni sono state ugualmente distrutte.
Il giorno successivo è stato il più difficile da affrontare, non è facile confrontarsi con la distruzione totale e improvvisa di un lavoro svolto nel corso di 30 anni.
Ma è stato solo il primo momento, subito ci siamo ripresi e attivati per valutare i danni e verificare le possibili azioni di ricostruzione.
A questo punto è avvenuta la cosa più bella e commovente, sono iniziati ad arrivare aiuti di ogni genere, sono accorse persone anche da lontano, volontari che conoscevano la nostra realtà ci hanno aiutato fattivamente a ripulire il luogo, aziende della zona si sono offerte per donarci attrezzature e abbiamo anche ricevuto sostegni economici.
Ora abbiamo ancora tanto da fare ma sentirsi così benvoluti e sostenuti dalla comunità rende l'impegno meno pesante."
Come conclusione di queste giornate sorge spontanea una constatazione, siamo venuti per offrire aiuto e ce ne andiamo con un dono, non mi riferisco alle bottiglie di spumante che Spartaco ci ha letteralmente obbligato ad accettare, ma alla frase con cui le ha accompagnate: "Queste sono arrivate da una parte e se ne vanno da un'altra, qui le cose non si fermano".
E questa frase è il dono, è il senso di questi due giorni, Amma ci ha dato modo di constatare che nei luoghi in cui 'le cose non si fermano' la distruzione può diventare un mezzo concreto per sperimentare l'amore vero.
La fiducia e il disinteresse, con cui Spartaco e Marietta hanno costruito questa bellissima realtà di aiuto per i più deboli, stanno rendendo possibile la sua ricostruzione materiale attraverso un atto di amore di un'intera comunità.